Velisti azzurri sottoposti a test al CPO ‘Giulio Onesti’ di Roma, Ugolini e Giubilei: “Lavoriamo per vincere”
La consapevolezza di aver raggiunto l’apice a livello globale, l’amarezza per aver sfiorato il trionfo più importante della stagione e l’ardente desiderio di fare il passo che manca per salire sul tetto del mondo. Gianluigi Ugolini e Maria Giubilei lavorano intensamente all’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI, all’interno del Centro di Preparazione Olimpica ‘Giulio Onesti’ di Roma.
Freschi di un argento mondiale conquistato al termine di una manifestazione dal format sperimentale in cui avrebbero meritato la medaglia d’oro, le stelle del Nacra 17 azzurro sono state sottoposte a test assieme ai compagni della Nazionale di vela (anche delle classi 470, 49erFX ed ILCA 7) Cesare Barabino, Sofia Borgia, Attilio Borio, Nicola Brunotti, Bianca Caruso, Lorenzo Chiavarini, Lisa Ciampinelli, Alessandra Dubbini, Giacomo Ferrari, Federico Figlia di Granara, Pietro Giacomoni, Sofia Giunchiglia, Arto Hirsch, Dimitri Peroni, Anatol Sassi, Giulia Schio e Caterina Sedmak.
Si tratta di prove della curva del lattato-potenza che permettono di indagare l’intensità del lavoro. I test effettuati con l’utilizzo di remoergometro, tapis roulant e cicloergometro consentono la registrazione di parametri fisiologici quali lattato, frequenza cardiaca e massimo consumo di ossigeno. I dati raccolti, combinati con le specifiche fisiche dei singoli atleti, andranno a stabilire i carichi di lavoro nel percorso di avvicinamento alla prossima stagione. I test, ai quali si aggiungono come da protocollo prove concentrate su parametri fisici, neuromuscolari e funzionali, si inseriscono nel programma di collaborazione che lega l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI alla Federazione Italiana Vela.

“Abbiamo tanta fame per la prossima stagione – raccontano Ugolini e Giubilei –. Quest’anno abbiamo conquistato tanti podi ma nessun trionfo. Lavoriamo per vincere. Ai Mondiali in Sardegna siamo stati quelli che hanno pagato la novità del format sperimentale chiudendo con l’argento: il mancato successo ci ha fatto male ma ci dà anche una carica ulteriore per allenarci in vista di quel che sarà”.
“A mente fredda ci rendiamo conto che una medaglia d’argento ai Mondiali non sia una cosa da poco – aggiungono –, ma quando sei dentro la competizione e sei un atleta vuoi sempre il meglio. È stata una bellissima settimana terminata con una chiusura un po’ triste. Siamo consapevoli delle nostre qualità: nei più importanti eventi internazionali non scendiamo dal podio da quattro anni, ci manca l’exploit”.

Risultati raggiunti anche grazie al lavoro svolto ogni anno all’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI che i due conoscono bene: “I test sono fondamentali per capire a che punto siamo dal punto di vista fisico. Siamo orgogliosi di poterli svolgere in un Centro stupendo che risponde a tutte le esigenze degli atleti”. Mentre sul futuro: “Vogliamo sfruttare al massimo la preparazione invernale sapendo bene in cosa dover migliorare. Siamo felici di allenarci in acque italiane: cercheremo di presentarci nelle migliori condizioni possibili ai grandi appuntamenti che partono nella primavera del 2026”.
In chiusura un pensiero per i colleghi degli sport invernali che parteciperanno ai Giochi di Milano Cortina 2026: “Da atleti italiani e da ragazzi che vivono l’ambiente a cinque cerchi è un onore sapere che il nostro Paese ospiterà un’Olimpiade. Siamo certi che gli azzurri si faranno valere: gareggiare in casa ti dà sempre qualcosa in più, sarà un grande spettacolo”. (agc)