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Golfo Aranci: Taddeucci trionfa nella 10 km e fa sua la Coppa del Mondo, terzo Verani al maschile

NUOTO DI FONDO
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È un’imperiosa Ginevra Taddeucci a prendersi le luci dei riflettori nella quarta ed ultima tappa stagionale della Coppa del Mondo di nuoto di fondo. Nelle acque libere di Golfo Aranci (Sardegna), infatti, la ventottenne di Lastra a Signa, per due volte sulla piazza d'onore in questa stagione rispettivamente nell’opening di Soma Bay (Egitto) e nel penultimo atto di Setúbal (Portogallo), ha concluso il suo percorso nell'edizione 2025 del massimo circuito con un brillante primo posto sulla distanza olimpica dei 10 km. Un successo che vale doppio, dato che ha consentito alla fuoriclasse azzurra di porre la propria firma in un solo colpo anche sulla classifica generale.

Solita prestazione aggressiva e di selezione in Costa Smeralda per la classe 1997 fiorentina (foto Andrea Masini/DBM), bronzo ai Giochi di Parigi 2024 nonché vice-campionessa europea e mondiale in carica in virtù degli argenti ottenuti quest’anno tra Stari Grad (Croazia) e Singapore. Tutto si è deciso nell'ultimo dei sei giri in programma, in cui l’allieva di Giovanni Pistelli, per timore di venire risucchiata, ha impresso un ritmo più alto che ha sgranato il gruppo, per poi rendersi protagonista di una progressione d'autore in concomitanza dell’imbuto conclusivo, alla fine del quale è riuscita a toccare per prima il traguardo con il tempo di 1h58’56”5 e ad aggiudicarsi una volata al cardiopalma nei confronti dell’agguerrita polacca Klaudia Tarasiewicz (seconda con un ritardo di soli sette decimi), costretta a cedere di fronte alla forsennata frequenza dell'italiana. Ha completato la top-3, quindi, la tedesca Lea Boy (terza con +4”) mentre ha concluso con un incoraggiante sesto posto l’altra azzurra Linda Caponi (+7”9). Taddeucci (come anticipato), grazie alla vittoria odierna, ha conquistato per la prima volta in carriera anche l'intera Coppa del Mondo in virtù di un bottino di 2600 punti. Nulla da fare sia per la spagnola Angela Martinez Guillen (seconda con 2250) sia per la già citata Boy (terza con 1950).

"È stata dura perché all'inizio cercavo di fare la gara con l'australiana Moesha Johnson (seconda overall alla vigilia, ndr) ma ho visto che non ne aveva. Alla fine avevo paure di perdere allo sprint ma ho messo la mia gambata e ce l'ho fatta. L'importante era vincere la classifica generale, peraltro per la prima volta. Si chiude un'annata speciale. Di solito sono sempre insoddisfatta e le mie sensazioni alla vigilia sono negative. Ho cercato di resistere davanti per chiudere in testa e non subire la progressione delle avversarie. Sono stata ferma più di un mese dopo le fatiche dei Mondiali ed ora sarà difficile riconfermarsi per il prossimo anno. Questo traguardo lo dedico a me stessa", le dichiarazioni di una raggiante Taddeucci in zona mista al termine della gara. 

Ad assicurarsi la competizione maschile, tra pioggia battente e vento stile tropicale, è stato l’ungherese David Betlehem (1h53’28”2), riuscito ad anticipare sia il francese Logan Fontaine (secondo con +3”3) sia un ottimo Dario Verani (terzo con +4”1), tornato tra i migliori tre (foto Andrea Masini/DBM) dopo la piazza d’onore conquistata lo scorso fine aprile nella tappa spagnola di Ibiza (Spagna). Ben quattro altri azzurri hanno fatto breccia all’interno della top-10: Andrea Filadelli (quarto con +6”5), Marcello Guidi (sesto con +7”2), Domenico Acerenza (settimo con +7”6), quarto a Parigi 2024 e tornato in gara dopo il lungo stop forzato per via dell’operazione alla spalla, e Giuseppe Ilario (decimo con +9”8). La Coppa del Mondo generale, infine, è stata appannaggio proprio di Fontaine (2350 punti), che ha infilato il sorpasso decisivo ai danni del connazionale Marc-Antoine Olivier (secondo con 2120). Alle loro spalle hanno concluso gli stessi Verani (terzo con 2050) e Filadelli (quarto con 2000). (agc)

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